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Benessere
di Claudia Ferrero
claudia.ferrero@lastampa.it
Salute  25 gennaio 2006
Quando la chirurgia è un ritocco intimo

Sbaglia chi pensa che sia una chirurgia di nicchia, un prodotto estremo dell’essere perfetti a tutti i costi. O l’onda lunga di una moda d’importazione dai Paesi fabbriche-di-corpi. California e Brasile, tanto per intenderci. La chirurgia genitale esiste da 25 anni in Francia, in Italia è venuta allo scoperto da tre o quattro, ma basta frequentare un congresso di chirurgia plastica ed estetica per scoprire che molti specialisti la praticano da tempo e che in agenda registrano con regolarità gli appuntamenti per questi tipi di intervento. Si fa ma non si dice, insomma, ed è più che comprensibile. Lipostruttura del monte di Venere, lipostruttura delle grandi labbra, modellamento delle piccole labbra. Le storie, raccontano gli specialisti, si sommano. Come quella di Roberta (la chiameremo così), diciottenne che non osava confessare il suo disagio per un inestetismo alle parti intime nemmeno al papà medico, ma che ha trovato la forza di parlarne durante un intervento di liposuzione alle gambe quando si è trovata davanti al chirurgo plastico senza più la barriera dei vestiti. Risolto il problema con una chirurgia ambulatoriale, spariti anche i disagi che offuscavano la sua vita sessuale. O come Mariangela, cinquantacinquenne che ha preferito farsi risolvere con il bisturi un rilassamento dei genitali esterni per continuare a sentirsi desiderabile.


Ridurre, rimodellare, ridare turgore ai genitali
«Nel primo caso si trattava di una malformazione dalla nascita - spiega il chirurgo plastico Paolo Santanchè -. Un difetto abbastanza frequente tra le giovani, ovvero un’ipertrofia delle piccole labbra che le rende troppo prominenti o fortemente irregolari». Un problema facilmente risolvibile. Continua Santanchè, che opera a Milano e a Torino: «L’intervento per ridare proporzione e simmetria si esegue in anestesia locale con una piccola sedazione generale. E tre ore dopo si può tornare a casa». Ma il dolore? «E’ praticamente nullo, tanto da non avere bisogno di un analgesico. In sette-dieci giorni si guarisce, ma si può riprendere da subito una vita normale, come per esempio guidare l’auto».


Così si è infranto un nuovo tabù
Anche i genitali subiscono, come tutti gli altri organi, il processo di invecchiamento. E qui veniamo al secondo caso citato. «Oggi che la vita si è allungata e con essa la vita sessuale, si tende a cercare l’armonia tra come ci si sente e come ci si vede - spiega la dottoressa Caterina Bonarrigo, specialista in chirurgia plastica -. Ci sono donne che nel tempo sviluppano un problema di ptosi delle piccole labbra, accentuato dal fatto che quelle grandi tendono a perdere turgore. In questo caso, accanto all’altro intervento, si ricorre alla lipostruttura». La tecnica è collaudata: consiste in un prelievo di grasso con micro-cannule che non danneggiano le cellule adipose in zone come l’addome, i fianchi e i glutei in anestesia locale. Il grasso così prelevato viene subito centrifugato a 3 mila giri: questo permette di separare strato acquoso e oleoso dagli adipociti, che vengono poi impiantati nelle zone che hanno necessità di riempimento. La lipostruttura può venire applicata anche al monte di Venere. Quanto al costo di questi interventi, si parte dai 2-3 mila euro.


Interventi in Day Surgery, veloci e indolori
Mentre l’America guarda perplessa al nuovo fenomeno della «revirgination», ovvero la ricostruzione dell’imene per restituire la verginità alle donne - fenomeno, questo sì, che preoccupa anche il comitato etico dell’Associazione americana di ostetricia e ginecologia, tanto da averlo spinto a scrivere una lettera ad ogni socio per ammonire sui rischi sanitari del dilagare di una pratica che «non figura nella letteratura medica» perché non viene insegnata in alcuna facoltà o scuola di medicina degli Stati Uniti -, ai nostri chirurghi capita invece di intervenire in caso di problemi funzionali dovuti al parto. «E’ infatti possibile ridare tono a una vagina eccessivamente rilassata, magari a causa di ripetute gravidanze, ripristinandone la normale sensibilità», conclude Santanchè. In questo caso, la paziente necessita di un ricovero in Day Surgery.

[Immagini tratte da dipinti di Egon Schiele]

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