Un aiuto dalla chirurgia
plastica quando dieta e attività fisica non bastano a
ritrovare la forma perduta con le gravidanze
Negli
Stati Uniti l’hanno battezzato «Mummy job»,
ovvero il carnet di interventi di chirurgia
plastica dedicato alle neo mamme che vogliono
recuperare in tempo record un fisico perfetto. Un modello per
tutte, la star Angelina Jolie, in forma splendida malgrado le
gravidanze. Una tentazione che non è più soltanto
d’oltreoceano. «Oggi le mamme - spiega Paolo Santanchè,
specialista in chirurgia plastica, studi a Milano e a Torino -
sono meno disposte a procrastinare di anni il recupero della
forma perduta e vogliono non dover rinunciare alla loro
bellezza dopo il parto e i figli».
Dottor
Santanchè, non è che siamo di fronte alla solita esagerazione
americana?
«Certo, meglio il buon senso
italico. A parte il fatto che ogni donna supera la gravidanza
con danni al fisico diversi, da quasi inesistenti a, talvolta,
catastrofici, non bisogna dimenticare come sia importante ciò
che si è fatto prima e durante la gestazione. Meglio, insomma,
prevenire. Quanto alle star, partono con un fisico già in
forma, fanno ginnastica per essere toniche ed evitano di
“mangiare per due” in gravidanza. La chirurgia dev’essere
l’estremo rimedio e, comunque, mai prima che siano trascorsi
almeno tre mesi dalla fine
dell’allattamento».
Come si limitano i
danni che può lasciare una
gravidanza?
«Facciamo un passo indietro:
bisogna cominciare a tenere in forma il fisico con la
ginnastica e l’alimentazione già prima di concepire il pupo.
Abituarsi a seguire delle sane regole aiuterà a non lasciarsi
andare durante la gestazione».
E veniamo
al periodo della gravidanza.
«La
gravidanza non è, in condizioni normali, una malattia. Una
vita attiva, la ginnastica e la dieta adeguata non potranno
che giovare alla salute della mamma e del nascituro. L’uso di
creme elasticizzanti di buona qualità aiuterà a prevenire o a
limitare la comparsa delle odiate
smagliature».
Come comportarsi dopo che
il pargolo è nato?
«Non trovate scuse:
dieta e ginnastica. Se, passati tre mesi, nonostante il vostro
impegno e i vostri sforzi non avete recuperato la forma
perduta, solo allora potrete cominciare a pensare alla
chirurgia plastica».
Quali sono i danni
estetici più frequenti provocati dalla
gravidanza?
«Al primo posto ci sono i
danni alla parete addominale, che subisce una forte
distensione. Nei casi più lievi, un modesto rilassamento della
cute può essere corretto con il “ miniaddome” (piccola
dermolipectomia addominale senza spostamento dell’ombelico):
si tratta di una incisione sovrapubica occultabile nello slip,
che consente di rimettere in tensione la pelle rilassata della
parte inferiore dell’addome, e può essere associata a una
liposuzione per eliminare l’eventuale grasso in eccesso. In
quest’occasione si può migliorare anche una brutta cicatrice
da taglio cesareo. Può essere eseguito in day hospital, in
anestesia locale con sedazione».
E nei
casi più gravi?
«Il rilassamento
coinvolge in modo più marcato tutto l’addome, anche al di
sopra dell’ombelico. In questi casi dovrà essere eseguita una
dermolipectomia addominale completa. L’incisione cutanea sarà
un po’ più lunga, ma sempre occultabile in un normale bikini,
l’anestesia sarà generale e il ricovero di almeno
ventiquattr’ore. Se anche la muscolatura della parete ha avuto
danni, talvolta i due muscoli retti dell’addome si separano,
nel corso dell’intervento si potrà effettuare una plastica di
sintesi dei muscoli interessati».
L’altra
parte del corpo, simbolo assoluto di femminilità, che
frequentemente non torna più come prima è il
seno.
«Nei casi più lievi si tratta di
una perdita di volume, che può essere corretta con una
mastoplastica additiva: l’impianto di una bella protesi
anatomica di ultima generazione effettuata attraverso una
piccola incisione in una ruga del cavo ascellare con la
tecnica endoscopica restituisce un seno stupendo, naturale e
privo di cicatrici. A tutt’oggi la protesi è lo strumento più
sicuro e collaudato (da oltre 50 anni) per l’aumento del seno.
Le altre modalità, lipostruttura o acido ialuronico, peraltro
a livello poco più che sperimentale, hanno finora dato
risultati sempre deludenti e talvolta
dannosi».
E chi si lamenta di un seno che
è sceso troppo?
«L’aumento del seno
durante l’allattamento e la successiva riduzione possono
provocarne un marcato abbassamento. Si potrà allora ricorrere
alla mastopessi, intervento che consente di riposizionare il
complesso areola-capezzolo all’altezza giusta, di rimodellare
la ghiandola appiattita e sospenderla al muscolo pettorale.
Tutti gli interventi sul seno richiedono l’anestesia generale
e un ricovero di ventiquattr’ore».
Ancora
un’ultima eredità non gradita: i
cuscinetti...
«Un altro inestetismo
lasciato dall’aumento di peso sono spesso gli accumuli
adiposi, o cuscinetti, ostinatamente resistenti alla dieta ed
alla ginnastica. In questi casi la liposuzione è l’unico
rimedio stabile e definitivo, che eliminerà tutti gli
accumuli, consentirà di rimodellare la silhouette conferendo
maggior stabilità al pannicolo adiposo e prevenendo recidive,
dato che gli adipociti rimossi non sono in grado di
rigenerarsi».