12/12/2010
Mamma bis(turi)
Un aiuto dalla chirurgia plastica quando dieta e attività fisica non bastano a ritrovare la forma perduta con le gravidanze
Negli Stati Uniti l’hanno battezzato «Mummy job», ovvero il carnet di interventi di chirurgia plastica dedicato alle neo mamme che vogliono recuperare in tempo record un fisico perfetto. Un modello per tutte, la star Angelina Jolie, in forma splendida malgrado le gravidanze. Una tentazione che non è più soltanto d’oltreoceano. «Oggi le mamme - spiega Paolo Santanchè, specialista in chirurgia plastica, studi a Milano e a Torino - sono meno disposte a procrastinare di anni il recupero della forma perduta e vogliono non dover rinunciare alla loro bellezza dopo il parto e i figli».
 
Dottor Santanchè, non è che siamo di fronte alla solita esagerazione americana?

«Certo, meglio il buon senso italico. A parte il fatto che ogni donna supera la gravidanza con danni al fisico diversi, da quasi inesistenti a, talvolta, catastrofici, non bisogna dimenticare come sia importante ciò che si è fatto prima e durante la gestazione. Meglio, insomma, prevenire. Quanto alle star, partono con un fisico già in forma, fanno ginnastica per essere toniche ed evitano di “mangiare per due” in gravidanza. La chirurgia dev’essere l’estremo rimedio e, comunque, mai prima che siano trascorsi almeno tre mesi dalla fine dell’allattamento».
 
Come si limitano i danni che può lasciare una gravidanza?
 
«Facciamo un passo indietro: bisogna cominciare a tenere in forma il fisico con la ginnastica e l’alimentazione già prima di concepire il pupo. Abituarsi a seguire delle sane regole aiuterà a non lasciarsi andare durante la gestazione».
 
E veniamo al periodo della gravidanza.
 
«La gravidanza non è, in condizioni normali, una malattia. Una vita attiva, la ginnastica e la dieta adeguata non potranno che giovare alla salute della mamma e del nascituro. L’uso di creme elasticizzanti di buona qualità aiuterà a prevenire o a limitare la comparsa delle odiate smagliature».
 
Come comportarsi dopo che il pargolo è nato?
 
«Non trovate scuse: dieta e ginnastica. Se, passati tre mesi, nonostante il vostro impegno e i vostri sforzi non avete recuperato la forma perduta, solo allora potrete cominciare a pensare alla chirurgia plastica».
 
Quali sono i danni estetici più frequenti provocati dalla gravidanza?
 
«Al primo posto ci sono i danni alla parete addominale, che subisce una forte distensione. Nei casi più lievi, un modesto rilassamento della cute può essere corretto con il “ miniaddome” (piccola dermolipectomia addominale senza spostamento dell’ombelico): si tratta di una incisione sovrapubica occultabile nello slip, che consente di rimettere in tensione la pelle rilassata della parte inferiore dell’addome, e può essere associata a una liposuzione per eliminare l’eventuale grasso in eccesso. In quest’occasione si può migliorare anche una brutta cicatrice da taglio cesareo. Può essere eseguito in day hospital, in anestesia locale con sedazione».
 
E nei casi più gravi?
 
«Il rilassamento coinvolge in modo più marcato tutto l’addome, anche al di sopra dell’ombelico. In questi casi dovrà essere eseguita una dermolipectomia addominale completa. L’incisione cutanea sarà un po’ più lunga, ma sempre occultabile in un normale bikini, l’anestesia sarà generale e il ricovero di almeno ventiquattr’ore. Se anche la muscolatura della parete ha avuto danni, talvolta i due muscoli retti dell’addome si separano, nel corso dell’intervento si potrà effettuare una plastica di sintesi dei muscoli interessati».
 
L’altra parte del corpo, simbolo assoluto di femminilità, che frequentemente non torna più come prima è il seno.
 
«Nei casi più lievi si tratta di una perdita di volume, che può essere corretta con una mastoplastica additiva: l’impianto di una bella protesi anatomica di ultima generazione effettuata attraverso una piccola incisione in una ruga del cavo ascellare con la tecnica endoscopica restituisce un seno stupendo, naturale e privo di cicatrici. A tutt’oggi la protesi è lo strumento più sicuro e collaudato (da oltre 50 anni) per l’aumento del seno. Le altre modalità, lipostruttura o acido ialuronico, peraltro a livello poco più che sperimentale, hanno finora dato risultati sempre deludenti e talvolta dannosi».
 
E chi si lamenta di un seno che è sceso troppo?
 
«L’aumento del seno durante l’allattamento e la successiva riduzione possono provocarne un marcato abbassamento. Si potrà allora ricorrere alla mastopessi, intervento che consente di riposizionare il complesso areola-capezzolo all’altezza giusta, di rimodellare la ghiandola appiattita e sospenderla al muscolo pettorale. Tutti gli interventi sul seno richiedono l’anestesia generale e un ricovero di ventiquattr’ore».
 
Ancora un’ultima eredità non gradita: i cuscinetti...
 
«Un altro inestetismo lasciato dall’aumento di peso sono spesso gli accumuli adiposi, o cuscinetti, ostinatamente resistenti alla dieta ed alla ginnastica. In questi casi la liposuzione è l’unico rimedio stabile e definitivo, che eliminerà tutti gli accumuli, consentirà di rimodellare la silhouette conferendo maggior stabilità al pannicolo adiposo e prevenendo recidive, dato che gli adipociti rimossi non sono in grado di rigenerarsi».
commenti (0)    scrivi    
PUBBLICITA'
SPAZIO DEL LETTORE
BLOG LETTORI  tutti i blog



ANGOLO DEI GIORNALISTI

Diritto di cronaca

Flavia Amabile
'Concorso ad personam'

Straneuropa

Marco Zatterin
Se l'Europa paga la Cina

Giro di vite

Sergio Miravalle
Bruxelles e la freisa senza ...
PUBBLICITA'
Fai di LaStampa la tua homepage P.I.00486620016 Copyright 2010 Per la pubblicità Scrivi alla redazione Gerenza Dati societari Stabilimento