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Salute
a cura di Claudia Ferrero
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17 febbraio 2004 |
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Il viso
ritrova la sua giovinezza con la
lipostruttura Per ridare armonia, addolcire e
ringiovanire il viso. Per rimandare l’appuntamento con
il lifting. O, al contrario, per far sì che quest’ultimo
sembri appena fatto, anche a distanza di quattro, cinque
anni. «La lipostruttura è un’ottima soluzione per
ridare turgore all’intero viso, per riportarlo a forme e
volumi di quando era giovane», illustra il chirurgo
plastico Paolo Santanchè, che di ritorno dagli Stati
Uniti nota come anche Oltreoceano questa tecnica sia tra
le più gettonate e praticate, con ottimi risultati. Il
motivo di tanto entusiasmo e successo è presto detto: si
usa un filler totalmente biologico, ovvero il proprio
grasso, senza possibilità di rigetto, dunque, e senza
alcuna controindicazione. |
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Prima il prelievo
di grasso, poi l’impianto La tecnica di
lipostruttura a cui fa riferimento Paolo Santanchè,
chirurgo plastico che da 30 anni opera tra Milano e
Torino, è quella cosiddetta di «Coleman», dal nome del
medico americano che l’ha messa a punto, una tecnica che
ha mandato definitivamente in pensione il vecchio e
superato lipofilling. «La lipostruttura prevede che il
prelievo di grasso avvenga con micro-cannule che non
danneggiano le cellule adipose - spiega Santanchè -.
Generalmente viene prelevato dall’addome, dai fianchi e
dai glutei in anestesia locale, con leggera sedazione.
Il grasso così prelevato viene subito centrifugato a 3
mila giri: questo permette di separare strato acquoso e
oleaoso dagli adipociti, che vengono poi impiantati
nelle zone che hanno necessità di
riempimento». |
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Il profilo del
volto è corretto in modo naturale Si sa: con il tempo il viso si
rilassa e si svuota, per non parlare dei danni estetici
in caso di eccessivo dimagramento. «Già a 30, 35 anni
può essere utile un intervento di lipostruttura», spiega
l’esperto. Ringiovanimento del volto in primo piano,
dunque, con la correzione del profilo e di alcune sue
aree come zigomi, labbra, solchi naso-genieni, mento,
mandibola, atrofie localizzate. Riempiendo certe aerea
del volto, la pelle viene a coprire volumi maggiori e si
tende, con un effetto naturale di bellezza. Ma una
volta impiantati, i nuovi adipociti quanto si mantengono
nel tempo? «Il nuovo grasso si comporta come se fosse
stato sempre in loco, nel tempo va incontro quindi a
inevitabili cambiamenti». Dopo l’intervento le parti
trattate possono rimanere gonfie per una settimana,
mentre il risultato definitivo si può vedere dopo un
mese, un mese e mezzo, il tempo necessario per
verificare che il nuovo grasso abbia «attecchito» a
dovere nella nuova zona. L’unica parte del viso dove il
prodotto di elezione per un impianto, secondo Santanchè,
rimane un altro, ovvero un filler permanente dal nome
Bioplastique, è lo zigomo: «Intanto lo zigomo necessita
di un maggior apporto di materiale di riempimento,
inoltre l’assorbimento del grasso è maggiore che in
altre zone». Anche le labbra producono assorbimenti
accelerati. |
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Una tecnica usata
anche per «togliere anni» alle mani Al di fuori
del viso, la lipostruttura è indicata per il
ringiovanimento delle mani. In questa sede
l'infiltrazione di tessuto adiposo consente di
correggere l'assottigliamento di cute e sottocute,
correlato direttamente all'invecchiamento. C’è infine
una nuova applicazione, di natura genitale: ridare
turgore alle grandi labbra. A quanto racconta il
chirurgo, questo genere di correzione è sempre più
richiesta. |
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SITO
INTERNET |
http://www.santanche.com/ |
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