Lifting del viso e chirurgia di "non invecchiamento" - Psicologia
Quando l'aspetto esteriore e il nostro spirito interiore hanno età differenti
Nella società odierna, tutti invecchiamo molto più lentamente di un tempo; basta paragonare l’immagine di un o una quarantenne/cinquantenne attuale con quella dei suoi genitori alla stessa età. Questo è legato soprattutto all’aspetto psicologico e sociale, dato che è il modo di vivere la mezza età in modo molto più giovanile che è radicalmente cambiato.
Prova ne è che generalmente una donna di circa 45 o 50 anni che si osserva allo specchio avverte una disarmonia, uno scollamento fra l’immagine restituita dallo specchio e ciò che ella sente di essere. Alla giovinezza interiore, ai desideri ed i progetti di tutta una vita ancora davanti, si contrappone un’esteriorità incoerente. Ne sorge una serie di dubbi, incertezze, indecisioni, angoscia nei confronti di un invecchiamento che si percepisce improprio ed ingiusto oltre che imminente, che innesca una lunga serie di riscontri e confronti, fra i quali spicca il compararsi fisicamente non tanto con le coetanee, bensì con donne decisamente più giovani, in quanto è a loro che si sente emotivamente affine!
PERCHÉ IL VISO INVECCHIA? Non è solo il rilassamento cutaneo a causare l’invecchiamento, ma anche e soprattutto il cedimento strutturale sottostante la cute. In pratica il muscolo situato sul collo e denominato Platisma e lo SMAS sul viso.
Oltre alle normali modificazioni biologiche della cute, col passare degli anni si può notare un progressivo rilassamento della cute del viso e soprattutto del collo con una contemporanea perdita di tono. Quello che si nota è il cedimento della cute, ma quello che non si vede è il rilassamento dei piani profondi (SMAS* e Platisma*), che, privando la cute del sostegno sottostante, ne consente il cedimento. Ecco perché, quando vogliamo ottenere un ringiovanimento del viso, dobbiamo primariamente lavorare sulle strutture profonde (SMAS e Platisma) per ricreare il tono della struttura di sostegno caratteristica del viso giovane; di conseguenza, con il riposizionamento di queste strutture, anche la cute del viso, che su queste strutture poggia, si collocherà nella sua posizione originale senza necessità di quelle inestetiche trazioni cutanee che rendono il viso innaturale e tradiscono la mano del chirurgo.
(*) PLATISMA: è il nome del sottile muscolo che avvolge tutte le strutture anteriori del collo e si estende dalle clavicole fino alla mandibola.
(*) SMAS: giunte alla mandibola le fasce muscolari del Platisma, proseguono nello SMAS, acronimo di Sistema Muscolo Aponevrotico Superficiale. Si tratta di una struttura che riveste i muscoli mimici e le strutture ghiandolari e nervose del volto.
IL LIFTING E LA CHIRURGIA DI NON INVECCHIAMENTO Per eludere questo stato psicologico non è conveniente attendere che il procedere incalzante del tempo e del declino fisico renda la figura restituita dallo specchio insostenibile ai nostri occhi, bensì è opportuno avvicendare il concetto di chirurgia di ringiovanimento, con quello più coerente di “chirurgia di non invecchiamento” (vedi sezione, più in basso nella pagina). Il lifting fatto all’insorgere di un deterioramento aiuta a mantenere un aspetto giovane, senza drastici cambiamenti, anche agli occhi di chi ci guarda.
Nella società odierna, tutti invecchiamo molto più lentamente di un tempo; basta paragonare l’immagine di un o una quarantenne/cinquantenne attuale con quella dei suoi genitori alla stessa età. Questo è legato soprattutto all’aspetto psicologico e sociale, dato che è il modo di vivere la mezza età in modo molto più giovanile che è radicalmente cambiato.
Prova ne è che generalmente una donna di circa 45 o 50 anni che si osserva allo specchio avverte una disarmonia, uno scollamento fra l’immagine restituita dallo specchio e ciò che ella sente di essere. Alla giovinezza interiore, ai desideri ed i progetti di tutta una vita ancora davanti, si contrappone un’esteriorità incoerente. Ne sorge una serie di dubbi, incertezze, indecisioni, angoscia nei confronti di un invecchiamento che si percepisce improprio ed ingiusto oltre che imminente, che innesca una lunga serie di riscontri e confronti, fra i quali spicca il compararsi fisicamente non tanto con le coetanee, bensì con donne decisamente più giovani, in quanto è a loro che si sente emotivamente affine!
PERCHÉ IL VISO INVECCHIA? Non è solo il rilassamento cutaneo a causare l’invecchiamento, ma anche e soprattutto il cedimento strutturale sottostante la cute. In pratica il muscolo situato sul collo e denominato Platisma e lo SMAS sul viso.
Oltre alle normali modificazioni biologiche della cute, col passare degli anni si può notare un progressivo rilassamento della cute del viso e soprattutto del collo con una contemporanea perdita di tono. Quello che si nota è il cedimento della cute, ma quello che non si vede è il rilassamento dei piani profondi (SMAS* e Platisma*), che, privando la cute del sostegno sottostante, ne consente il cedimento. Ecco perché, quando vogliamo ottenere un ringiovanimento del viso, dobbiamo primariamente lavorare sulle strutture profonde (SMAS e Platisma) per ricreare il tono della struttura di sostegno caratteristica del viso giovane; di conseguenza, con il riposizionamento di queste strutture, anche la cute del viso, che su queste strutture poggia, si collocherà nella sua posizione originale senza necessità di quelle inestetiche trazioni cutanee che rendono il viso innaturale e tradiscono la mano del chirurgo.
(*) PLATISMA: è il nome del sottile muscolo che avvolge tutte le strutture anteriori del collo e si estende dalle clavicole fino alla mandibola.
(*) SMAS: giunte alla mandibola le fasce muscolari del Platisma, proseguono nello SMAS, acronimo di Sistema Muscolo Aponevrotico Superficiale. Si tratta di una struttura che riveste i muscoli mimici e le strutture ghiandolari e nervose del volto.
IL LIFTING E LA CHIRURGIA DI NON INVECCHIAMENTO Per eludere questo stato psicologico non è conveniente attendere che il procedere incalzante del tempo e del declino fisico renda la figura restituita dallo specchio insostenibile ai nostri occhi, bensì è opportuno avvicendare il concetto di chirurgia di ringiovanimento, con quello più coerente di “chirurgia di non invecchiamento” (vedi sezione, più in basso nella pagina). Il lifting fatto all’insorgere di un deterioramento aiuta a mantenere un aspetto giovane, senza drastici cambiamenti, anche agli occhi di chi ci guarda.
TriVet Deep Plan Ultrasonic Face Lift (lifting trivettoriale ultrasonico con sospensione di SMAS e Platisma)
Il nostro intervento all’avanguardia (TriVet Deep Plane Ultrasonic** Face Lift) è una tecnica con la quale vengono riposizionati SMAS e Platisma mediante trazioni fisiologiche differenziate per ogni parte del viso e del collo (praticamente opposte a quelle che hanno causato l’invecchiamento), minimo scollamento cutaneo e praticamente nessuna trazione della pelle. Questa tecnica, prevedendo una tensione dei tessuti di sostegno contrapposta a quella tipica delle tre primarie linee di rilassamento, riuscirà a ricreare le linee del volto ragionevolmente sovrapponibili a come erano una decina di anni prima, con un risultato incredibilmente naturale. Questa tecnica è eseguita lavorando sul piano profondo (Deep Plane), mobilizzando SMS e muscolo Platisma dal piano sottostante (strutture ghiandolari, nervose e muscolari mimiche) e distendendola nelle tre direzioni opposte a quelle di cedimento. Contrariamente al Vertical Lift (lifting verticale, di cui il TriVet è un’evoluzione) il riposizionamento dei tessuti non è solo verticale, ma segue tutte le direzioni naturali ed ha una particolare cura ed efficacia nel ringiovanimento di tutto il collo, oltre che del viso.
(**) HARMONIC ULTRACISION. Da diversi anni abbiamo associato al lifting trivettoriale ultrasonico una evoluta tecnologia denominata “Harmonic Ultracision” grazie alla quale possiamo separare i tessuti senza l’utilizzo di classici bisturi o forbici, ma attraverso gli ultrasuoni. La sinergia delle due tecniche rende l’intervento davvero mini-invasivo, senza causare alcun livido al paziente che sarà soggetto solo ad un limitato gonfiore.
Fra tutte le tecniche di lifting facciale, il nostro TriVet Deep Plane Ultrasonic Face Lift consente i risultati più soddisfacenti a livello di naturalezza, genuinità e durata nel tempo, in quanto sono ottenuti mediante la mobilizzazione di SMAS e Platisma seguita dal loro riposizionamento fisiologico. La pelle viene poco sollecitata e quindi altrettanto poco traumatizzata ma restando aderente alle strutture di Platisma e SMAS (quelle sottostanti che subiscono il riposizionamento) che ne seguono la risalita e la distensione. L’intervento è eseguito in one day-surgery ed in anestesia generale***. Vi attendiamo per fornirvi ulteriori in*formazioni sul Lifting nei nostri studi di Milano e Torino.
(***) Siamo stati precursori e accaniti sostenitori della sedazione profonda, al posto dell’anestesia generale, in tutta la chirurgia del viso, ma erano tempi in cui l’anestesia generale era molto più pesante e lenta da eliminare, con notevole impatto su fegato e reni. I moderni farmaci anestetici sono estremamente leggeri e di rapida eliminazione (hanno un’emivita di un’ora, che significa dopo un’ora il 50% del farmaco è già stato eliminato) e sono esattamente gli stessi che si utilizzano nella sedazione. Diminuiti appena di circa il 10%. Il decorso post-operatorio è esattamente lo stesso e il paziente non sarebbe assolutamente in grado di capire se è stato sottoposto a un’anestesia generale o a una sedazione profonda. Considerando che l’anestesia generale è oggi, statisticamente e scientificamente, la più sicura e confortevole per il paziente, abbiamo ovviamente optato per la via migliore.
Ecco alcuni esempi di Lifting trivettoriale: “Prima” (a sinistra) | “Dopo” (a destra)
Puoi scorrere le anteprime ed ingrandire quella di tuo interesse e poi con i tasti freccia al pedice delle foto ingrandite visualizzare anche tutti gli altri esempi riportati.
Tecnica, decorso, convalescenza | scheda
La "Chirurgia di Non Invecchiamento"
Mantenersi giovani è meglio che tornare giovani
QUAL’E’ IL COLPEVOLE DEL NOSTRO MUTATO ASPETTO?
Il tempo segna il nostro corpo gradualmente, ma sovente essendo impegnati in altro sia mentalmente che fisicamente, non ci dedichiamo scrupolosamente alla sua osservazione. Il discorso è simile a quello di molte malattie, delle quali prendiamo sottogamba i primi subdoli sintomi e ci rendiamo conto di averle solo quando esplodono in tutta la loro virulenza. Allora passiamo ad osservare scrupolosamente tutto alla ricerca del colpevole: le zampe di gallina, le rughe fra le sopracciglia, le pieghe nasogeniene, gli occhi che hanno un’espressione stanca, i contorni del viso rilassati, le gote senza più il turgore di un tempo…
Quale sarà il colpevole del nostro mutato aspetto? Quando il tempo passa sono sempre molte le piccole cose che cambiano e non c’è mai un singolo responsabile! “Mantenersi giovani” è sicuramente meglio che “tornare giovani”, e per questo l’età media delle donne che si avvicinano al lifting è scesa negli ultimi anni. Oggi anche molti uomini si sottopongono all’intervento di lifting. Ritorniamo sempre al concetto di “armonia”: il nostro modo di vivere, il nostro io, la nostra mente, invecchiano più lentamente? Anche il nostro aspetto deve seguire la stessa sorte, deve invecchiare più lentamente, non già alternativamente crollare e risorgere.
Le altre techiche
Lifting sottocutaneo, sottoperiosteo, frontale, endoscopico...
IL LIFTING SOTTOCUTANEO Si tratta di una tecnica semplice e datata: è la primitiva tecnica di lifting La cute viene completamente scollata dai piani più profondi e stirata. Ovviamente i risultati sono scarsamente naturali e la durata estremamente limitata nel tempo, dal momento che intervenendo solo sulla trazione della pelle, la si induce a reggere tutti gli indebolimenti ed i cedimenti degli strati più profondi, vera causa del rilassamento. Purtroppo è la tecnica più semplice, per cui viene ancora tutt’oggi utilizzata dai chirurghi meno esperti.
IL LIFTING SOTTOPERIOSTEO Pur trattandosi di una metodica che consente buoni risultati è molto più invasiva, in quanto vengono scollati i tessuti molli dalle ossa del volto, risollevati e riposizionati. Non consente alcun vantaggio estetico rispetto alle tecniche sottomuscolo-fasciali, a confronto con le quali implica molti più disagi per il paziente ed una convalescenza decisamente più lunga; inoltre è poco efficace sul collo.
LIFTING FRONTALE È una metodica che tende a determinare un innaturale innalzamento delle sopracciglia, arrecando un aspetto artificioso. È stato sostituito dalla tossina botulinica, meno invasiva e con risultai molto più naturali (se utilizzata sapientemente).
LIFTING ENDOSCOPICO Questa tecnica permette risultati apprezzabili, esclusivamente sulla fronte e sulle tempie. Non è in grado di agire sulla parte bassa del viso e sul collo, che sono le parti più importanti nel ringiovanimento di un viso. È una tecnica che inoltre impiega tempi di esecuzione normalmente molto più lunghi.
LIFTING VERTICALE È l’antesignano del TriVet, di cui è la componente vettoriale verticale, come dice il suo nome. Vengono a mancare le altre due componenti vettoriali, soprattutto a livello del collo.
Possibili complicanze
Dall'ematoma alle lesioni nervose...
L’EMATOMA
Negli interventi con tecniche meno raffinate, caratterizzare da un sostanziale scollamento cutaneo ed eseguite in anestesia totale, può presentarsi un ematoma, infrequente nel lifting trivettoriale con tecnologia ultrasonica ed incollaggio dei tessuti con colla di fibrina, che assicura un sanguinamento minimale. In caso di ematoma le soluzioni sono diverse. Quando l’ematoma è di ridotta consistenza si può procedere all’aspirazione (con una semplice siringa), mentre in caso di maggiore entità è necessario intervenire chirurgicamente per lo svuotamento.
CICATRIZZAZIONI IPERTROFICHE
Anche questa complicanza è più frequente nei lifting facciali cutanei, dove la pelle stessa è costretta a sopportare tutta la trazione che conseguentemente causa un tensione della sutura e quindi la non ottimale cicatrizzazione. Come abbiamo visto, nel nostro intervento la tensione è invece correttamente a carico del platisma e della SMAS.
LESIONI NERVOSE
E’ un’evenienza rara, ma può verificarsi che alcune fibre nervose, oltremodo delicate, sollecitate dalla trazione, possano essere causa di temporanee paresi a carico di qualche muscolo mimico, con tempi di guarigione generalmente di qualche settimana.
Attenzione!
"Mini", un prefisso illusorio
“MINI”, UN PREFISSO ILLUSORIO
Il termine “Mini-Lifting” è spesso proposto da chirurghi che non hanno le capacità di eseguire un intervento di Lifting del viso in modo corretto e completo, contando sul fatto che il prefisso “mini” esercita un notevole fascino sui potenziali pazienti. Attenzione, in quanto i mini-lifting consentono risultati particolarmente ridotti e spesso insoddisfacenti: mini intervento = mini risultato.
L’ACCANIMENTO CON I FILLERS
I volumizzanti hanno una loro efficacia se utilizzati su visi ancora giovani, quando la cute è ancora tonica ed elastica. Nei casi di rilassamento cutaneo i materiali riempitivi costituiscono una metodica complementare ma assolutamente non sostitutiva del lifting.
FAQ
Domande frequenti sull'argomento Lifting del viso
Qual’è la durata dell’effetto del lifting facciale?
Il liftig facciale è un intervento definitivo che riporta indietro le lancette di circa una decina d’anni, ovviamente si prosegue ad invecchiare ma si avrà sempre un aspetto di circa dieci anni inferiore rispetto all’età anagrafica corrente. Certamente il lifting facciale può essere ripetuto a distanza di anni, per procedere ad un nuovo ringiovanimento.
Si devono tagliare o rasare i capelli prima dell’intervento?
No, l’intervento non prevede mai il taglio o la rasatura dei capelli.
.
Gli articoli sul Lifting
Articoli e interviste di Paolo Santanchè sull’argomento “Lifting viso”
“TUAME” – 13 luglio 2020 – Ritidectomia, l’intervento chirurgico conosciuto come “Lifting” o “Face Lift”
“FACEBOOST” – 23 febbraio 2019 – Il face lifting: intervista al dott Paolo Santanchè
“DONNA MODERNA” – 17 novembre 2015 – Ti faresti un Lifting?